Scout

Chi siamo

Lo scautismo è un movimento…in movimento, ed è il più numeroso al mondo e con la
maggior diffusione territoriale. Attraverso la fantasia, il gioco, l’avventura la vita all’aria
aperta, l’esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo
della dimensione sociale e spirituale, lo scautismo risponde alle tante e autentiche
domande dei giovani sulla vita e sul crescere in essa.

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Lo scautismo è un movimento…in movimento, ed è il più numeroso al mondo e con la maggior diffusione territoriale. Attraverso la fantasia, il gioco, l’avventura la vita all’aria aperta, l’esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale, lo scautismo risponde alle tante e autentiche domande dei giovani sulla vita e sul crescere in essa. Lord Robert Baden Powell, B.-P per tutti gli scouts, nasce il 22 febbraio del 1857 a Londra e nella concretezza del suo linguaggio e delle sue intuizioni pedagogiche, aveva indicato in “quattro punti” i fondamenti del metodo scout: “formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo”, qualità semplici, ma necessarie per formare un uomo libero ed un buon cittadino. Lo scopo dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani (AGESCI), una delle associazioni scautistiche italiane, è contribuire, secondo il principio dell’autoeducazione, alla crescita dei ragazzi come persone significative e felici. 

Noi, come gruppo AGESCI Palermo 23, ci rivolgiamo ai giovani come a persone capaci di rispondere liberamente alla chiamata di Dio e di percorrere la strada che porta all’incontro ed alla comunione con Cristo. Offriamo loro la possibilità di esprimere le proprie intuizioni originali e di crescere così nella libertà inventando nuove risposte alla vita con l’inesauribile fantasia dell’amore. La nostra azione educativa si realizza attraverso esperienze di vita comunitaria, nell’impegno e nella partecipazione alla vita sociale ed ecclesiale.

Operiamo per la pace, che è rispetto della vita e della dignità di ogni persona; fiducia nel bene che abita in ciascuno; volontà di vedere l’altro come fratello; impegno per la giustizia. La nostra azione educativa cerca di rendere liberi, nel pensare e nell’agire, da quei modelli culturali, economici e politici che condizionano ed opprimono. Ci poniamo anche come osservatorio dei bisogni educativi del territorio, in collaborazione critica e positiva con tutti coloro che operano nel mondo dell’educazione della persona. Per attuare nel nostro quartiere queste idee collaboriamo con la parrocchia, con il parroco, nostro Assistente Ecclesiastico e con il Consiglio Pastorale, facendo sentire la nostra voce ed integrandoci con le altre realtà parrocchiali. 

Da diversi anni ci poniamo come obiettivo di intervenire nel nostro territorio per essere presenza visibile ed attenta attraverso lo svolgimento di attività e di servizi vari. Per far ciò la nostra Comunità Capi, organo di coordinamento del gruppo, crede ed incentiva i capi a svolgere il loro ruolo educativo con passione e dedizione, rispondendo responsabilmente alla chiamata di Dio al servizio. Solo un capo fortemente determinato, infatti, potrà possedere quegli slanci audaci e decisivi che faranno dischiudere a lui e alla sua unità strade e vette che per altri rimarranno sempre un sogno. Egli riuscirà a tradurre in realtà le proprie idee, malgrado l’eventuale forza d’inerzia o le possibili incomprensioni degli uomini, solo se avrà una fede inossidabile nella bellezza del proprio compito; ed è solo allora che i ragazzi a lui/lei affidati, affascinati da una figura così solida, saranno pronti a seguire colui/colei che è ormai diventato il loro “eroe/eroina”. 

Baden Powell parla di “simpatia e amichevole comprensione per i propri seguaci”; il ragazzo, infatti, deve avvertire che il capo che lo consiglia, lo ama con tutto il cuore, e con questa sensazione, egli sarà pronto ad affrontare sacrifici e fatiche pur di adempiere alla sua missione. La relazione personale del capo con ciascun componente della sua unità, è dunque un rapporto altamente privilegiato, e questo per il capo è nel contempo un dono ma anche una responsabilità, quale quella di utilizzare questo privilegio esclusivamente per la crescita positiva e felice del ragazzo/ragazza affidato/a. Se tale primaria condizione si verifica, spontaneamente seguiranno la “familiarità” e quindi la “confidenza” che è condizione indispensabile per la riuscita dell’azione educativa. Il vero capo educatore

dunque, in punta di piedi, partecipa alla vita dei suoi ragazzi, si interessa ai loro problemi, prende parte alle loro conversazioni, con una frase “sente come loro” e diventa per loro un “fratello maggiore”. Nella sua azione educativa il capo deve essere sostenuto dalla fiducia in se stesso, cosa che si acquista anche con la formazione istituzionale, permanente e ricorrente che si attua a vari livelli associativi. Infine, la solidità di un capo indiscutibilmente costituirà il suo “esempio personale”. Michel Menu, in “Arte e tecnica del capo”, entra nel merito e si sbizzarrisce con una serie di aforismi, riferiti a capi e ragazzi:
se tu rallenti essi si arrestano,
se tu ti siedi essi si sdraiano,
se tu dubiti essi disperano,
se tu preghi essi saranno santi.

Capi volenterosi, generosi, esperti e formati, per dare forma organizzata e strutturata al
loro servizio educativo, redigono e realizzano un progetto educativo di gruppo per
contribuire a cambiare in meglio la realtà attorno a loro.

La Nascita

Il 28 Novembre 1994 apre ufficialmente il gruppo scout PA23, nella parrocchia S. Caterina da Siena. Le iscrizioni furono tantissime: si registrarono circa 100 adesioni…In effetti il parroco P. Benedetto comprendeva che il quartiere aveva bisogno di un gruppo scout che potesse aiutare i giovani a fare un cammino umano e spirituale attraverso il metodo scout, in effetti fu un profeta in questa straordinaria avventura.

Chi eravamo

Per la realizzazione di tale Progetto coinvolse Rosalia Norrito – catechista della parrocchia –insieme al coniuge Francesco Pollara, i quali provenivano da un altro gruppo scout PA3. Questi, coinvolgendo alcune persone della parrocchia e altri capi dell’Associazione, dopo una serie di incontri e di discernimenti, riuscirono a dare l’avvio a questa grande Impresa voluta da Dio, che ha messo le persone giuste al momento giusto.

Il primo campo

Il primo campo estivo di gruppo si svolse presso Montelepre (PA). Il Reparto è stato chiamato Atreiu, La branca L/C Seeonee, il noviziato “Rosa del deserto” e il clan “Nelson Mandela” Dopo quattro anni di gioie arrivarono anche le note dolenti.

Le prime difficoltà

A causa della mancata disponibilità di capi, il gruppo fu costretto a chiudere il reparto e il branco. Finalmente nel 1997 il gruppo ritorna a nuova vita con il branco, il reparto e il clan, grazie alla disponibilità di nuovi Capi.

La perseveranza nei momenti difficili e la fede in Dio e la certezza che Lui ci viene in aiuto, ci ha permesso di andare avanti anche nelle difficoltà. L’ingresso in Parrocchia del nuovo sacerdote Padre Nicola è stata un’altra occasione significativa per la crescita del gruppo, nonostante le divergenze di pensiero e la mancata conoscenza del metodo scout; ma attraverso il dialogo e la voglia di lavorare insieme per la crescita dei ragazzi ci ha permesso di inserirci proficuamente all’interno della Comunità Parrocchiale ed intessere rapporti significativi con essa.

Dal 2007 ad oggi

Nel 2007 si ritorna a vivere un momento di festa del gruppo che progetta e realizza un campo estivo di gruppo con tutte e tre le branche. Ma nel 2009 si registra una presenza ridotta di capi per motivi diversi, per cui si è costretti a chiudere il branco: ciò sarà per noi motivo di amara sofferenza, dopo tanti anni di servizio e dedizione alla branca. Nel 2011 Il reparto ha vissuto un anno significativo nella preparazione del Campo regionale E/G” Se puoi sognarlo puoi farlo”, con la presenza del clan che ha fatto un servizio eccellente al campo. Finalmente nel 2012 si riapre la branca L/C, grazie alla disponibilità di alcuni capi ed al supporto meraviglioso di P. Nicasio, il nostro attuale Assistente Ecclesiastico. Il 2013 è l’anno in cui si progetta la tanto ambita Route Nazionale, con il tema del Coraggio che ha visto la branca R/S spendersi con tutte le proprie forze nel capitolo nazionale di preparazione dalla Route. Ma ci ricorda anche la triste scelta di dover chiudere il reparto sempre a causa della mancata disponibilità di alcuni Capi nel rinnovare il proprio servizio, ma anche a causa di un numero esiguo di ragazzi. Nel 2014 si realizza la Route Nazionale lasciando molti bei ricordi e segni educativi a tutti i partecipanti, capi e ragazzi. Con fatica e notevoli difficoltà riapre la branca E/G con due squadriglie, di cui una femminile ed una maschile.

Nel frattempo ci sono stati nuovi ingressi di capi e altri capi che sono usciti dal gruppo per svariati motivi e nel 2019 siamo riusciti a fare un campo di gruppo a Siracusa, utilizzando la storia e i valori del “Piccolo Principe. L’anno più devastante è stato quello del periodo della diffusione del virus COVID-19, tra
il 2020 e il 2022 che ci ha messi molto a dura prova per diversi motivi, soprattutto nella metodologia difficile da applicare per le tante restrizioni, pur tuttavia siamo stati accanto ai ragazzi, accompagnandoli in quel percorso di vita molto complesso.

“Buona Caccia” e “Buona strada”